critics+practices in contemporary architecture and spatial planning - critica, teoria e prassi in architettura e pianificazione urbana

martedì 23 aprile 2013

[i]LIVING, la rimozione del rimosso


Ho finalmente avuto il tempo di dedicare un po' di tempo web al progetto [im]possible living, un interessante mix di start-up, piattaforma di crowding, social network multidispositivo dedicato alla rifunzionalizzazione del territorio.
E devo dire che è un progetto incredibile, semplice ed efficace, l'applicazione di un pensiero laterale disarmante. I testi e gli slogan sono estremamente social, rivolti all'attivismo partecipativo tipico di un approccio DIY alle trasformazioni urbane.


home di http://www.impossibleliving.com/

Dopo aver scorso la proposta di [im]possible living m'è parso di scorgere, su tutte, un'idea di notevole interesse, legata in qualche modo alla simultaneità. Si tratta della procedura di rimozione del rimosso secondo una sorta di terapia condivisa, atta a palesare in modo social gli edifici de-funzionalizzati. Se è vero che la città costituisce il principale contesto del nostro immaginario collettivo (il quale ha a che fare con il nostro spirito civico e il nostro senso del tempo, rispolverando un vecchio Hegel) allora in essa si accumulano da tempo le scorie dei nostri insuccessi progettuali, rappresentazioni dei nostri rimossi, appunto. E la 'cura' a tutto questo (quanto dovrebbe dunque permetterci di approdare ad un maggiore equilibrio tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere, scomodando qui Freud) è ancora una volta affrontare tali insuccessi e ri-metabolizzarli in chiave evolutiva.
La parola chiave è dunque quel IMPROVE, ben diverso da quei paradigmi che ritengono la città come mero meccanismo-organismo funzionale, e forse differente anche dal considerare la città come device-interfaccia. La città deve essere accettata (leggi 'metabolizzata') per ciò che è: la rappresentazione di un reiterato tentativo di convivenza a tutte le scale. Ed essa non è un'entità autoreferenziale, ma il risultato dei differenti gradi di consapevolezza e partecipazione dei suoi cittadini.
Ottimo lavoro del team di [im]possible living, che ha un board interessante, e che riportiamo qui di seguito per i più pigri:


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